Il part time verticale ciclico dà diritto alla pensione
La legge di Bilancio 2021 (n. 178 del 30 dicembre 2020 nel comma 350 dell’art.1) ha introdotto il riconoscimento, a fini previdenziali, dei periodi di sosta lavorativa per coloro che hanno un contratto part-time verticale ciclico, come ad esempio i lavoratori in appalto, i dipendenti delle mense della scuola e gli assistenti di volo. Di fatto quindi anche i periodi di stop “fisiologico” dal lavoro verranno considerati nel calcolo dell’anzianità contributiva necessaria per acquisire il diritto alla pensione.
Il comma 350 dell’art.1 della legge di Bilancio 2021, riguardo la modalità di conteggio dell’anzianità lavorativa, recita: “[…] A tal fine, il numero delle settimane da assumere ai fini pensionistici si determina
rapportando il totale della contribuzione annuale al minimale contributivo settimanale determinato ai sensi dell’ articolo 7, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 1983, n. 463, convertito, con modificazioni, dalla legge 11novembre 1983, n. 638.
Con riferimento ai contratti di lavoro a tempo parziale esauriti prima della data di entrata in vigore della presente legge, il riconoscimento dei periodi non interamente lavorati è subordinato alla presentazione di apposita domanda dell’ interessato corredata da idonea documentazione.
I trattamenti pensionistici liquidati in applicazione della presente disposizione non possono avere decorrenza anteriore alla data di entrata in vigore della stessa”.