Supporto alla famiglia nel welfare aziendale
Il supporto alla famiglia è stato introdotto anche nel welfare aziendale, sottoforma di servizi di sostegno e assistenza ai familiari più anziani e sottoforma di incentivi alla frequenza di centri educativi e asili nido per i figli.
Come funziona il welfare aziendale?
Il welfare aziendale, attraverso una nuova tassazione sostitutiva per i premi di produttiva introdotta dalla legge di Stabilità 2016, si basa sulla conversione dei premi in denaro in servizi e prestazioni rivolti a una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro, anche per quanto riguarda il supporto alla famiglia. In particolare, quest’ambito della vita privata è incentivato e sostenuto dal welfare aziendale per quanto riguarda:
- l’assistenza a familiari non autosufficienti e/o anziani;
- l’iscrizione ad asili nido;
- i servizi di formazione ed educazione, compresi delle prestazioni a essi connesse (come, ad esempio, i servizi mensa);
- l’iscrizione e la frequenza di centri estivi, centri invernali, ludoteche etc
Si fa presente, a questo proposito, che la conversione dei premi in denaro in prestazioni o servizi rivolti al tempo libero del lavoratore e al proprio nucleo familiare (propria del welfare aziendale) è opportunità che deve essere prevista dal contratto collettivo aziendale o territoriale, e che le prestazioni e i servizi derivanti in oggetto sono escluse dall’imposizione IRPEF.
Destinatari e beneficiari del welfare aziendale
I destinatari nonché beneficiari del welfare aziendale sono in genere i dipendenti di aziende private o di enti pubblici, compresi i loro familiari, quindi:
- “coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
- figli, compresi quelli naturali riconosciuti, i figli adottivi e gli affidati
- ogni altra persona indicata nell’art 433 (del codice civile) che conviva con il contribuente o percepisca assegni alimentari”
così come stabilito dall’art. 12 del Tuir 917/86.
Familiari anziani o non autosufficienti nel welfare aziendale
Nel welfare aziendale i familiari anziani o non autosufficienti hanno precise caratteristiche definite dalla circolare 28/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate, che definisce:
- persone non autosufficienti quelle che posseggono precisa certificazione medica e che non possono compiere autonomamente le attività della vita quotidiana o hanno bisogno di assistenza continua
- familiari anziani quelli che hanno compiuto i 75 anni di età o quelli rientranti in specifici richiami normativi
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