Decontribuzione Sud: proroga al 31 dicembre 2023
La Decontribuzione Sud è prorogata fino al 31 dicembre 2023, come da approvazione da parte della Commissione Europea avvenuta in data 6 dicembre 2022.
A comunicarlo una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in cui si sottolinea la necessità di estendere la misura di sostegno alle imprese delle regioni meridionali italiane, anche alla luce delle nuove difficoltà economiche e sociali dovute alla guerra in Ucraina. Inoltre, il budget è aumentato a 5,7 milioni di euro, mentre i massimali di impresa a 2 milioni di euro, come da suddetta nota del Ministero.
Che cos’è la Decontribuzione Sud?
La Decontribuzione Sud è un progetto che prevede sgravi contributivi per le assunzioni da parte di datori di lavoro e imprese private con sedi presenti in particolari regioni italiane del Mezzogiorno. Tale iniziativa nasce per fronteggiare la crisi dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19, soprattutto in quelle zone italiane già colpite da difficoltà sociali ed economiche. La Decontribuzione Sud si riferisce, in percentuali di sgravio contributivo diverse, agli anni che vanno fino al 2025 e poi dal 2026 al 2029.
Percentuale di decontribuzione per il 2023
La percentuale di decontribuzione stabilita per il 2023 è pari al 30% in favore dei datori di lavoro privati, relativamente ai rapporti di lavoro dipendente già in essere o ancora da instaurare.
Destinatari
I destinatari della Decontribuzione Sud sono i datori di lavoro privati e le imprese che hanno sede in:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- Sicilia
Nei casi di rapporti di lavoro in somministrazione, si valuterà la località dove si svolge effettivamente la prestazione lavorativa.
Sono escluse, ad ogni modo, le imprese private che operano nei settori agricoli e finanziari, nonché i datori di lavoro domestico
Ulteriori informazioni sulla Decontribuzione Sud
Per ulteriori informazioni sulla Decontribuzione Sud consulta il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)