Dimissioni volontarie e Reddito di Cittadinanza 2021
Perdo il Reddito di Cittadinanza 2021 se mi licenzio?
In caso di dimissioni volontarie, perderà il diritto a percepire il Reddito di Cittadinanza 2021 (Rdc) il solo componente del nucleo familiare che si è volontariamente licenziato dal lavoro, tranne nel caso di dimissioni per giusta causa. Tale impedimento, presente nella legge n.26 del 28 marzo 2019, vale per 12 mesi. La suddetta legge ha modificato infatti quanto originariamente stabilito dal decreto-legge n.4 del 28 gennaio 2019, secondo cui non avevano diritto al Rdc i nuclei familiari che avevano tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, riducendo quindi tale requisito al solo componente dimissionario.
Si ricorda infatti che il Reddito di Cittadinanza (Rdc) è una misura di sostegno al reddito, di contrasto alla povertà, erogata in favore dei nuclei familiari (e quindi non dei singoli individui che lo compongono) che si trovano in maggiore bisogno economico, finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro dei componenti della famiglia, e alla conseguente loro inclusione sociale.
I richiedenti devono possedere i requisiti che puoi trovare qui
Diminuzione importo del Reddito di Cittadinanza 2021 in caso di dimissioni volontarie
Le dimissioni volontarie comportano però una diminuzione dell’importo del Reddito di Cittadinanza 2021; secondo la circolare Inps n.100 del 5 luglio 2019 le dimissioni di un componente del nucleo familiare, e la conseguente sua esclusione dall’erogazione del Reddito di Cittadinanza, riducono l’importo mensile del sostegno al reddito nella misura di 0,4 punti del parametro della scala di equivalenza.