Infortuni e malattie professionali nel turismo: i dati INAIL
Gli infortuni e le malattie professionali nel turismo sono oggetto di nuovi dati INAIL, relativamente all’anno 2021.
Questi dati sono frutto del lavoro e dell’analisi della Consulenza statistico attuariale che ne ha fatto un report pubblicato nell’ottobre 2022: partendo dal crollo, del 2020, delle denunce di malattie e infortuni, dovuto principalmente allo stop pandemico che ha duramente colpito il settore turistico, i casi denunciati all’INAIL rimangono comunque molto bassi anche nel 2021 rispetto al periodo pre-Covid.
I numeri del turismo
I numeri del turismo vedono circa un milione e mezzo di lavoratori, divisi tra servizi di alloggio come ostelli, alberghi, affittacamere e campeggi, e servizi di ristorazione, come bar, ristoranti, ma anche mense e catering.
Nel 2020, a causa della pandemia da Covid-19 e quindi del conseguente stop delle attività, le denunce di infortunio professionale pervenute all’INAIL sono scese del 37% rispetto al 2019, e se togliamo le denunce dovute al contagio da Covid-19, i casi risultano praticamente dimezzati.
Infortuni in itinere nel turismo
Gli infortuni in itinere nel turismo, secondo INAIL, sono uno su cinque negli ultimi 5 anni; si tratta come sappiamo degli infortuni avvenuti nel percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro. Ad ogni modo, il totale di infortuni (nel settore turistico) denunciati a INAIL, sono stati 21 mila nel 2021, contro i circa 30 mila all’anno denunciati nel triennio 2017-2019 e i 19.500 del 2020. Vediamo quindi il 2021 come un anno che vede una forte riduzione degli infortuni registrati rispetto al periodo pre-pandemico.
Inoltre, sempre nel 2021, quasi otto denunce su dieci proviene dalla ristorazione, e gli infortuni maggiormente denunciati (40%) riguardano lesioni fisiche per movimenti inopportuni, scoordinati o intempestivi, sia con che senza oggetti. Nel 25% degli altri casi poi vediamo la perdita di controllo di un mezzo o di un utensile o di un’attrezzatura e, nell’ulteriore 20% dei casi, infortuni professionali dovuti a scivolamenti o cadute.
Categorie di lavoratori più coinvolti
Le categorie di lavoratori più coinvolti da infortuni professionali, nel settore turistico, secondo INAIL sono quelle impiegate nei servizi di alloggio (come alberghi) e nei servizi di ristorazione: la metà delle denunce proviene infatti da cuochi e camerieri, nella fascia di età under 34.
La quota maschile sembra esserne la più colpita (52% delle denunce degli ultimi 5 anni), e dopo gli under 34, vediamo la fascia di età 35-54 anni (40%).
I lavoratori stranieri nel settore turistico sono una larga parte, per cui anche le denunce di infortunio professionale provengono, nel 23% dei casi, da questa categoria.
Infine, un terzo delle denunce di infortunio proviene dal Nord-Est italiano, seguito da Nord-Ovest (27%), Centro (23%) e Sud (17%).
I decessi sul lavoro
I decessi sul lavoro nell’ambito turistico sembrano essere in discesa negli ultimi 5 anni: nel 2021 le denunce in merito sono state 41, mentre negli anni 2017-2019 erano circa 60 all’anno contro i 58 del 2020, che risentono molto però delle morti dovute al Covid-19, come è successo in misura minore anche per il 2021.
I decessi sul lavoro, comunque, riguardano in larga parte il settore della ristorazione, pari circa al 76% del totale.
Sono colpiti soprattutto gli uomini (90%), e l’età media è più alta rispetto alle denunce totali di infortunio; uno su quattro ha, infatti, più di 54 anni.
A livello territoriale il Sud Italia, ha il 36% dei decessi denunciati, precedendo il Nord-Est (23%), il Nord-Ovest (22%) e Centro (19%).
Malattie professionali nel turismo
Le malattie professionali nel settore turistico riguardano, per due terzi del totale, le lavoratrici donne. Anche in questo caso, si registra un forte calo delle denunce nel 2020 (-27% rispetto al 2019) e una diminuzione nel 2021 rispetto ai livelli pre-pandemici (1098 nel 2021 contro 1200-1300 denunce nel 2018-2019). Le denunce di malattie professionali riguardano principalmente la ristorazione, con un aumento nel 2021 del 21,4%. Le malattie denunciate sono principalmente a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, seguite da quelle del sistema nervoso, poi da quelle del sistema respiratorio, dai disturbi psichici e comportamentali e dalle malattie dell’orecchio. Infine, “la classe di età con più denunce è quella dei 55-59enni sia per le donne (30,2%) che per gli uomini (32,0%). La Toscana è la regione con più denunce (22,2%), seguita da Marche (15,9%) ed Emilia Romagna (12%)”, ricorda in una nota l’INAIL.
Per maggiori informazioni, clicca qui per leggere il report INAIL
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