Misure di solidarietà alimentare 2021: il ruolo dei Comuni
Le misure di solidarietà alimentare nel 2021 vedono il ruolo centrale dei Comuni, ai quali è destinato un Fondo volto alla realizzazione di iniziative urgenti di sostegno alle famiglie più svantaggiate, anche per quanto riguarda le spese di affitto e utenze domestiche.
Sulla base dei criteri stabiliti dal Decreto Sostegni- bis per quanto riguarda i finanziamenti di progetti volti al supporto delle famiglie e dei minori, il decreto del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia del 24 giugno 2021 ha ripartito le risorse del Fondo secondo precisi limiti, che andremo ora a vedere. Si fa presente, comunque, che il Fondo per le misure di solidarietà alimentare è pari a 500 milioni di euro per l’anno 2021.
Ripartizione Fondo per le misure di solidarietà alimentare 2021 ai Comuni
La ripartizione del Fondo per le misure di solidarietà alimentare 2021 ai Comuni è stabilita come segue:
- sulla base del numero dei residenti di un dato Comune: per il 50% (250 milioni)
- sulla base della differenza tra il valore del reddito pro capitedi ogni comune e il valore medio nazionale, regolata sulla rispettiva popolazione: per il restante 50% (250 milioni);
- sulla base dei valori reddituali comunali di riferimento (anno d’imposta 2018 che trovi qui);
Ad ogni modo, il contributo minimo per ogni comune non può essere inferiore a 600 euro, e nel caso di comuni con popolazione maggiore di 100.000 abitanti, l’importo calcolato sulla base del criterio della popolazione, verrà ridotto, in proporzione, della quota essenziale per salvaguardare e tutelare il criterio dell’importo minimo erogato a ciascun comune.
Per i comuni delle Regioni a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano, si fa riferimento all’allegato A del decreto del 24 giugno 2021, che trovi qui.
Resta aggiornato! Iscriviti gratis alla newsletter! qui!