Pensione: liquidazione agli eredi di quote non riscosse in vita
In caso di pensione, è possibile liquidare agli eredi le quote non riscosse in vita dal titolare; in caso di morte di quest’ultimo, infatti, le quote di pensione maturate ma non ricevute in vita, ricadono nell’asse ereditario e sono trasmissibili agli eredi secondo la disciplina comune del diritto civile in materia di eredità.
Con il termine rateo si intende proprio la somma delle quote di pensione non riscosse dal pensionato (ad esempio tredicesima mensilità per le quote maturate o la quota parte dell’ultimo mese di pensione spettante) al momento della cessazione della pensione.
Chi può ricevere la liquidazione delle quote di pensione non riscosse in vita? Beneficiari ed eredi
La liquidazione delle quote di pensione non riscosse in vita dal titolare della stessa può essere ricevuta da alcuni beneficiari ed eredi, a seconda che si tratti rispettivamente di gestione pubblica o privata. Si tratta di:
- coniuge superstite;
- in mancanza del coniuge, figli viventi al momento della morte del pensionato;
- in mancanza di coniuge e figli, altri eredi legittimi o testamentari.
Come funziona la liquidazione delle quote di pensione non riscosse in vita?
La liquidazione delle quote di pensione non riscosse in vita ed entrate nell’asse ereditario funziona e si articola in diverse modalità:
- se il coniuge superstite o il figlio minore sono titolari di pensione di reversibilità, l’INPS liquiderà d’ufficio quanto dovuto a titolo di rate maturate e non riscosse in coerenza e con le stesse finalità perseguite dal legislatore con l’articolo 90 del regio decreto 26 settembre 1924, n. 1422. Pertanto, solo in caso di domanda di reversibilità presentata dal coniuge superstite oppure dal figlio minore l’Inps provvederà alla liquidazione d’ufficio anche delle eventuali rate maturate e non riscosse spettanti al dante causa . In questo caso, quindi, non è necessaria una specifica domanda e l’intero importo spettante a titolo di rate maturate e non riscosse verrà liquidato al coniuge superstite oppure al figlio minore, senza la ripartizione in percentuale prevista dal codice civile.
- In presenza, però, di specifica domanda di ratei di pensione maturati e non riscossi presentata prima della liquidazione d’ufficio da uno qualsiasi degli eredi legittimi o testamentari, il pagamento d’ufficio viene bloccato e i ratei saranno pagati a tutti gli eredi che ne hanno fatto richiesta con la ripartizione a ognuno della propria quota spettante.
- Si fa presente che il rateo d’ufficio viene liquidato solo ed esclusivamente se chi richiede la pensione di reversibilità è il solo coniuge superstite o il figlio minoree non nei casi di compresenza di entrambi.
Come inviare la domanda per ricevere le quote spettanti della pensione non riscossa in vita dal titolare
Per ricevere le quote spettanti della pensione non riscossa in vita dal titolare, fatto salvo quanto scritto finora, gli eredi legittimi o testamentari possono inviare apposita domanda all’INPS anche attraverso i servizi del Patronato Inpas Confsal.
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