Red/Est: accertamento dei redditi dei pensionati residenti all’Estero
Il modello Red Est è una dichiarazione reddituale relativa all’accertamento dei redditi dei pensionati italiani residenti all’Estero. L’Inps, infatti, è tenuto per legge a verificare annualmente la situazione reddituale dei pensionati che risiedono fuori dal territorio nazionale, perché questa incide sul diritto o sulla misura delle prestazioni pensionistiche di cui si beneficia, anche se si tratta di redditi prodotti all’estero (articolo 13, legge 30 dicembre 1991, n. 412).
Si può in ogni caso rinunciare a dichiarare i redditi, con conseguente cessazione della prestazione.
Red/Est: i redditi prodotti all’Estero
Nell’ambito del Red/Est, si ricorda che i redditi prodotti all’Estero sono accertati dalle certificazioni rilasciate dalle autorità estere competenti, secondo l’articolo 49, legge 289/2002. Questi redditi, utili per l’accertamento dei requisiti reddituali per l’accesso alle pensioni, sono infatti valutati dall’ente erogatore sulla base delle disposizioni nazionali.
I redditi vanno dichiarati secondo le seguenti tipologie:
- redditi previdenziali italiani ed esteri;
- redditi da lavoro;
- redditi immobiliari (esclusa la prima casa di abitazione);
- redditi di capitali e di partecipazione;
- redditi di arretrati degli anni precedenti;
- rendite vitalizie o a tempo determinato;
- redditi a carattere assistenziale.
Certificazioni e autocertificazione nell’accertamento dei redditi dei pensionati all’Estero
L’’accertamento dei redditi dei pensionati residenti all’Estero va effettuato con le certificazioni rilasciate dagli organismi esteri o attraverso autocertificazione, così come disposto dal decreto ministeriale del 12 maggio 2003 di attuazione dell‘art. 49, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 117 del 22 maggio 2003.
Infatti:
- i redditi derivanti dalla percezione di prestazioni previdenziali e assistenziali devono essere certificati dagli Organismi che erogano le prestazioni nei singoli Paesi esteri;
- le autocertificazioni previste espressamente dalla norma debbono essere rese all’Autorità consolare italiana o a uno degli enti di patronato autorizzati. Al riguardo, il Consolato o l’ente di patronato annotano sull’autocertificazione l’avvenuto accertamento dell’identità personale del dichiarante e la presentazione delle citate certificazioni.
A titolo esemplificativo si riportano le seguenti possibili tipologie di certificazione degli enti previdenziali e/o assistenziali esteri, da ritenersi valide ai fini dell’accertamento dei redditi dei pensionati all’Estero:
- certificazione già in possesso del pensionato, assimilabile ai modelli Obis/M e Certificazione Unica;
- certificazione, rilasciata a richiesta dell’interessato, dalla quale risulti la titolarità della prestazione e il relativo importo;
- ricevuta o avviso di pagamento, solo nel caso in cui sia evidenziato l’Organismo ordinante e si possa desumere l’importo complessivo annuo della pensione.
L’INPS effettua controlli a campione per verificare la regolarità delle autocertificazioni. I pensionati possono rivolgersi agli enti di patronato per la compilazione dei modelli e per il conseguente loro invio telematico all’INPS
Modello Red/Est e ruolo del Patronato
Il modello RED/EST può essere inviato all’INPS anche attraverso i servizi dei Patronati. Alla consegna dei modelli reddituali allegati alla lettera di richiesta, gli enti di patronato devono infatti:
- accertare l’identità del dichiarante;
- ricevere i modelli RED/EST compilati e firmati;
- verificare che la documentazione sia conforme ai dati indicati nei modelli;
- acquisire i dati attraverso il sito web dell’INPS.
Cosa deve indicare il pensionato nel modello Red/Est?
Il pensionato nel modello Red/Est deve indicare l’importo di:
- ogni pensione percepita nell’anno di riferimento, al netto di arretrati corrisposti nell’anno, ma di competenza degli anni precedenti;
- trattamenti di famiglia;
- eventuali contributi previdenziali.
I pensionati devono inoltre autocertificare la propria cittadinanza italiana. L’INPS verificherà il requisito con tutti i mezzi idonei (documento di identità italiano, presenza del nominativo negli archivi o del Ministero degli Affari Esteri, comunicazioni e/o certificazioni delle competenti autorità consolari, ecc.).
Il modello spedito ai pensionati è precompilato con le informazioni delle pensioni presenti nel Casellario dei pensionati, e il titolare di pensione deve utilizzare le righe in bianco per comunicare ulteriori pensioni estere di cui è titolare.
Il pensionato deve indicare inoltre per quanti mesi ha percepito la pensione. Gli importi vanno indicati nella valuta del Paese che eroga il trattamento.
Si ricorda che nel corso di giugno 2021 verranno inviati i modelli cartacei RED/EST ai pensionati residenti all’estero interessati alla campagna RED/EST 2021.
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